Il Parco Archeologico e Museo Scolacium: culla di storia in Calabria

    Parco Archeologico Scolacium: la storia del luogo

    Il Parco Archeologico Scolacium narra la storia di Skylletion, una delle città della Magna Grecia, divenuta in seguito Scolacium in epoca romana. Attualmente, l’area, che un tempo apparteneva ai possedimenti dei baroni Mazza e precedentemente ai Massara di Borgia, noti per la gestione di un’azienda olearia, è stata espropriata. Immerso in un oliveto millenario, questo luogo costituisce il polmone verde della provincia di Catanzaro. I reperti rinvenuti nel Parco testimoniano una presenza umana fin dal paleolitico inferiore e superiore. L’insediamento greco di Skylletion è poco conosciuto. Secondo la leggenda, fu Menesteo, re di Atene, a fondarlo; tuttavia, la sua vera origine risale al VI-V secolo a.C., quando coloni greci provenienti da Atene o da Crotone stabilirono la città. Questo sito, situato lungo la rotta dell’istmo sulla costa ionica e a difesa del Golfo di Squillace, fu scelto strategicamente per il controllo dei percorsi terrestri e fluviali e per agevolare il commercio con il Mediterraneo. La colonia romana di Scolacium, con i suoi maestosi resti, costituisce il fulcro del percorso di visita e rappresenta un’eccezionalità nell’ambito archeologico della Calabria.
    Fondata nel 123-122 a.C., la città subì interventi di riorganizzazione urbanistica e del territorio circostante tramite la centuriazione, che suddivideva le terre coltivabili. Questo contribuì alla prosperità della città fino alla sua rifondazione da parte dell’imperatore Nerva, quando assunse il nome di Colonia Minervia Nervia Augusta Scolacium e subì ulteriori interventi di monumentalizzazione.
    Attualmente, è possibile esplorare il Foro, caratterizzato da una pavimentazione in laterizio unica nel suo genere nell’intero mondo romano, e i resti di vari edifici tra cui la Curia, il Cesareum e il Capitolium. A breve distanza dalla piazza si trova un teatro con una capacità di 3.500 posti, situato su una collina naturale seguendo lo stile greco, insieme ai resti dell’unico anfiteatro romano in Calabria. La città disponeva anche di terme, due acquedotti, fontane e necropoli. La vita nella colonia giunse al termine intorno al VII-VIII secolo d.C., quando la popolazione si trasferì prima sulle alture del teatro e successivamente nell’attuale Squillace, a causa dell’insorgere di fenomeni di impaludamento che resero l’area inabitabile. Il Parco ospita ancora oggi resti architettonici che testimoniano l’uso continuato del sito fino al XII secolo, tra cui spicca l’imponente basilica normanna. Questa struttura non solo accoglie e sorprende i visitatori, ma testimonia anche l’importanza storica del luogo come nodo cruciale per le vie di comunicazione e i rapporti territoriali, anche durante il periodo medievale.

    Cosa vedere nel Parco Archeologico Scolacium

    Il parco archeologico dello Scolacium si estende per 35 ettari, in gran parte occupati da ulivi secolari, qui di seguito vi elenchiamo una visita che ripercorre le tappe essenziali del sito.

    ROCCELLETTA

    In origine, come richiama il nome, era un luogo fortificato. Qui sorge Santa Maria della Roccella,
    l’abbazia normanna del 1130-1150. La chiesa, lunga 73 metri, è stata costruita quasi per intero con mattoni provenienti dallo spoglio delle preesistenti strutture di età romana e medievale.

    La pianta è a croce latina, con vasta aula rettangolare (53×25 metri) illuminata da dieci finestroni. La copertura doveva probabilmente essere a capriate lignee e tegole. Della struttura originaria oggi restano parti del corpo centrale, dell’abside e del coro.

    LA DOMUS

    Il complesso residenziale appartiene a un ricco dominus, collocato fuori dall’abitato di Scolacium
    e con probabili funzioni di difesa e controllo pubblico. L’edificio è un’aula contornata da una serie di ambienti, forse una torre, che richiama a una struttura polifunzionale tipica delle ville romane, capaci di piegarsi alle esigenze dei nuovi proprietari.

    IL FORO

    Come in tutte le città romane, il foro rappresenta la piazza principale. La pianta rettangolare e una
    pavimentazione in mattoni quadrati, lo rendono unico nel suo genere, i lati lunghi sono delimitati da un gradino con funzione di canaletta per lo smaltimento delle acque piovane, che conduce poi ai portici, tramite i quali il foro si raccorda con gli edifici pubblici. La prima fase architettonica risale
    al II secolo a.C, ma il foro e gli edifici furono modificati durante il periodo imperiale, nel IV secolo a.C..

    IL TEATRO

    Poteva ospitare 3500 spettatori. I rilievi più antichi sono datati nel I secolo a.C., il primo edificio
    doveva probabilmente avere dimensioni inferiori, che poi furono ampliate in una fase costruttiva
    successiva. Nella seconda metà del IV secolo d.C. il teatro smise di essere attivo e venne definitivamente abbandonato, come tutto il sito dello Scolacium, nei primi anni del VII secolo d.C.

    LA COLLINA

    Presenta un complesso insieme di reperti risalenti sia al periodo romano che a quello bizantino. Le cisterne risalgono al Il secolo d.C. La residenza fortificata presenta una serie di locali interrati
    protetti da un torre. Infine c’è la necropoli bizantina, dove sono state rinvenute statue e corredi funerari.

    L’ANFITEATRO

    Era dedicato agli spettacoli dei gladiatori ed è, al momento, un esemplare unico in Calabria. Poteva
    accogliere dai 9500 ai 12000 spettatori, Delle gradinate rimangono pochi elementi.

    IL MUSEO ED IL FRANTOIO

    Il museo ospita un significativo ciclo di statue e ritratti romani, tra cui spicca uno straordinario manufatto: l’avambraccio colossale in bronzo. Inoltre, si può concludere la visita con un interessante percorso di archeologia industriale arrivando al Frantoio, costruito nel 1934 dalla famiglia Mazza ed ancora intatto.

    Informazioni utili per la visita

    Orari: da martedì a domenica ore 09:00 – 19:00; chiusura il lunedì.
    Biglietti: Intero: 5,00
    Ridotto: 2,00

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