La città di Alberobello, celebre per i suoi trulli – antiche dimore caratterizzate da tetti conici o piramidali costruiti con pietre a secco – ti sorprenderà con oltre 1.500 di queste strutture, inserite nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1996. Questi affascinanti edifici, che hanno radici antiche risalenti alla preistoria, sono particolarmente concentrati proprio qui, rendendo Alberobello la capitale indiscussa dei trulli nella suggestiva Valle d’Itria.
Un po’ di storia: Alberobello ed i suoi trulli
La storia di Alberobello non risale così indietro nel tempo come ci si potrebbe aspettare. Fu fondata alla fine del XIV secolo per iniziativa dei Conti di Conversano, che erano proprietari terrieri e affidarono la gestione del territorio a contadini locali. La legge del Regno di Napoli richiedeva il pagamento di una tassa per la fondazione di ogni nuovo villaggio e, secondo alcune teorie, i trulli potrebbero essere stati costruiti come un’astuta mossa per evitare questo onere fiscale.
Le costruzioni furono intenzionalmente concepite in modo precario, dando l’idea di edifici che si potessero facilmente demolire in caso di ispezione. Dopo un primo nucleo di circa 40 trulli, nel 1620 ci fu un notevole sviluppo. Solo nel 1797 Alberobello ottenne la liberazione da ogni obbligo fiscale e dalla dipendenza feudale dai Conti, grazie alla decisione di Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli. Tuttavia, la tradizione della costruzione dei trulli non è terminata.
Cosa vedere ad Alberobello: 10 luoghi da visitare
1.Trullo Sovrano: È il trullo più grande e imponente di Alberobello, l’unico trullo a due piani. Risalente al XVIII secolo, è stato trasformato in museo ed è arredato con mobili originali dei primi del Novecento.
2.Rione Monti: il cuore di Alberobello, è il rione più grande e famoso con circa 1.000 trulli, caratterizzato dalle stradine tortuose e dai caratteristici edifici bianchi.
3.Trulli Siamesi: trulli particolari con due coni fusi al centro che, secondo la leggenda, simboleggiano la storia d’amore e d’odio che coinvolse due fratelli.
4.Chiesa trullo di Sant’Antonio:una delle chiese più antiche di Alberobello, costruita interamente come un trullo, unica nel suo genere.
5.Museo del Territorio “Casa Pezzolla”: il Museo del Territorio si trova in un complesso di 15 coni collegati tra loro. La visita è gratuita, racconta la storia e la cultura di Alberobello attraverso esposizioni di oggetti e strumenti tradizionali.
6.Aia Piccola: Un’area più tranquilla rispetto al Rione Monti, con trulli ben conservati e un’atmosfera autentica, si trovano infatti circa 400 trulli ad uso abitativo.
7.Casa D’Amore: una dimora storica risalente al 1797, rappresenta il primo edificio eretto dopo che Alberobello ottenne la sua liberazione da qualsiasi imposizione fiscale per decreto del Re di Napoli.
8.Parco delle Rimembranze: un parco pubblico con piante secolari con vista panoramica sulla città .
9.Museo del Vino: dedicato alla tradizione vinicola pugliese, questo museo offre degustazioni e visite guidate.
10.Belvedere Santa Lucia: offre la vista più suggestiva sulla città . Si consiglia di visitarlo al tramonto per scattare foto stupende.
Per vivere appieno il fascino di Alberobello la migliore opzione è partecipare a un tour guidato dei trulli, per scoprire particolari e segreti di questa cittadina gioiello della Valle d’Itria. Volendo esplorare Alberobello da soli, si può affidamento sulla gentilezza dei negozianti, pronti ad aprire le porte delle insolite costruzioni per fare ammirare l’interno. Passando tra i negozi di souvenir e le botteghe di artigianato locale lungo via Monte San Michele si arriva alla cima della collina, dove c’è la pittoresca chiesa a trullo di Sant’Antonio da Padova.
Enogastronomia tra i trulli di Alberobello: cosa assaggiare
Da provare come primo piatto le famose orecchiette pugliesi, condite con cime di rapa e acciughe salate. Il secondo piatto più famoso della Valle d’Itria è costituito dalle bombette di carne, piccoli involtini di maiale ripieni di formaggio ed erbe. Da assaggiare anche le pettole, gustose palline di pasta lievitata fritte in olio bollente. Tipiche delle feste natalizie, possono essere mangiate anche durante le passeggiate.